Piante Clorofeel

Phalaenopsis

Phalaenopsis

Dominio: Eukaryota
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Orchidales
Famiglia: Orchidaceae
Genere: Phalaenopsis
Specie: Phalaenopsis spp.
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Visto da vicino
L’orchidea Phalaenopsis è apprezzata per i fiori eleganti che, come indica il nome, ricordano le ali delle falene. Questi sbocciano su lunghi steli curvi e rimangono per oltre tre mesi. Si tratta di specie epifite: hanno cioè radici aeree e in natura crescono generalmente sugli alberi.
Curiosità
• Le Phalaenopsis sono originarie dell’Estremo Oriente, dall’India fino al nord dell’Australia.
• Se trovano le giuste condizioni ambientali, le Phalaenopsis sono rifiorenti: da quando esauriscono una fioritura, impiegano poco più di tre mesi per sbocciare di nuovo.
Esigenze di coltivazione
Le stanze migliori per queste specie tropicali sono quelle in cui temperatura e umidità ambientali risultano più elevate. In molti casi, si tratta di cucina e bagno. È comunque vitale che i vasi siano riparati dagli sbalzi di temperatura e dalle correnti di aria fredda. Per quanto riguarda la luce, le Phalaenopsis vanno tenute in un luogo molto luminoso in inverno, ma in semi-ombra in estate, stagione in cui possono essere trasferite all’aperto,
in un angolo riparato dalla pioggia. Si bagnano quando il substrato è asciutto, possibilmente alternando due sistemi, dal basso e dall’alto. Per il primo bisogna porre il vaso per circa 15 minuti in una bacinella con due-tre dita di acqua, così che il substrato assorba l’umidità necessaria; per il secondo utilizzare l’innaffiatoio. In questo secondo caso, l’acqua non deve cadere al centro della pianta, tra le foglie e lo stelo, perché potrebbe causare marciumi. Per lo stesso motivo, bisogna evitare qualunque tipo di ristagno. Ogni tre bagnature è opportuno eseguire anche la fertilizzazione con un prodotto apposito per orchidee.
Problemi più comuni
I parassiti che possono colpire queste orchidee sono cocciniglie, afidi, acari, tripidi. Tra le malattie, si segnala la muffa grigia. Temperature notturne troppo fredde, cioè inferiori a 15°C, provocano la caduta dei boccioli.