Visto da vicino
Il tagete (Tagetes patula e Tagetes erecta) è una piccola pianta amante del caldo, perenne solo nelle zone a clima mite e annuale altrove. A partire dalla primavera produce splendide infiorescenze semplici, semidoppie o doppie nelle tonalità del giallo, dell’arancione, del rosso, del bronzo o del bianco-crema.

• Le specie che appartengono al genere Tagetes provengono dal centro-sud America e dall’Africa.
• Nell’orto il tagete si rivela una pianta preziosa: emana un odore particolare che attira gli insetti impollinatori e i predatori degli afidi. Le sue radici, inoltre, rilasciano sostanze sgradite ai nematodi, vermi che
danneggiano le radici e la produzione.

• Le piante più adatte ad affiancarlo in composizioni miste condividono le sue stesse esigenze colturali e sono, per esempio, Salvia splendens, gazania, gerbera, osteospermum

Esigenze di coltivazione
Riesce bene sia in contenitore sia in piena terra, purché in posizione soleggiata e in substrato ben drenato. Tollera la mezz’ombra, ma la quantità dei fiori ne risente. Non bisogna fargli mancare né acqua né fertilizzante. L’eliminazione dei capolini appassiti prolunga la fioritura.

Problemi più comuni
Se soffre la sete, il tagete può essere attaccato dal ragnetto rosso. Se invece si verificano ristagni di acqua a livello radicale, sviluppa marciume del piede e muffa grigia.